Sezione Cinema del Bar De Curtis in crisi causa Europei, che qui facciamo gli splendidi a raccontarci che siamo l’unico bar in cui si parla di cinema più che di calcio, ma quando rotola un pallone davanti a una telecamera siamo tutti lì a sbavare come tossici in crisi d’astinenza. Siccome però siamo fieri oppositori delle tv a pagamento e la Rai ci passa come metadone una sola partita al giorno, volenti o nolenti un po’ di tempo per farci del male coi film lo troviamo comunque. Ecco gli ultimi “capolavori” visionati e battezzati.
Capitan America Civil War (di Antony Russo-Joe Russo, USA 2016)
BASTA COI SUPEREROI
700esimo film tratto dai fumetti di supereroi negli ultimi 2 anni, il 695esimo non necessario e infarcito di personaggi a caso e fastidiosi tipo Vedova Nera, Falcon, Ant-Man, il tizio che appare e scompare, e tutti quelli che nemmeno abbiamo riconosciuto. Dopo Superman contro Batman, altro scontro proforma tra buoni. Ma poi perché l’Uomo Ragno è un adolescente mentre i suoi colleghi supereroi sono adulti? Motivo?
***
Money Monster-L’altra faccia del denaro (di Jodie Foster, con George Clooney e Julia Roberts, USA 2016)
ANONIMO
Storiella senza sussulti, tra moralismi e banalità. Sconcertante l’espressione di Clooney quando realizza in diretta tv di essere a rischio vita, minacciato da un disperato. Rifare la scena no?
***
By the sea (di Angelina Jolie, con Angelina Jolie e Brad Pitt, USA 2015)
MAH
Pitt è uno scrittore in crisi d’ispirazione, Angelina coprotagonista-regista è traumatizzata da non possiamo dirvi cosa, insieme si scoprono allegri guardoni di una giovane coppia fresca di matrimonio, grazie a un buco nella parete, piccolo come il traforo del Monte Bianco. Voyerismo, incapacità di vivere la propria vita eccetera eccetera eccetera bla bla bla. Lungo, lento, silenzioso. Tra “By the sea” e un CinePanettone sempre meglio “By the sea”, però che barba…
***
Criminal (di Ariel Vromen, con Kevin Costner, Gary Oldman, Tommy Lee Jones, USA 2016)
NON PRESENTABILE
Da uscire dal cinema dalla disperazione. A Costner, criminale-cavia tenuto in cella con una catena al collo (non sarà eccessiva come punizione per la pubblicità del tonno?) viene trasferita la memoria di un agente, con un’operazione che gli lascia sulla nuca cicatrici modello mostro di Frankenstein. Emblematica l’espressione di Tommy Lee Jones: ha sempre avuto quella faccia un po’ così, d’accordo, ma quell’espressione sul viso è tipica di chi vorrebbe essere ovunque, tranne che in questo film.
***
Star Wars-Il risveglio della forza (titolo originale “Star Wars: The Force Awakens”, di J.J. Abrams, con Harrison Ford, USA 2015)
NON CHIEDETE A NOI
Una testa così ci ha fatto Tonino, l’ultimo acquisto saccente del Bar De Curtis, con la storia che non si può guardare il settimo capitolo di Guerre Stellari senza aver mai visto un solo fotogramma della saga. Aveva ragione: capito niente. Cosa cercano? Perché si menano? Verso la fine del film uno si toglie il casco e pare di capire – dalla reazione di chi ha di fronte – che sia un momento clou. Saperlo… Comunque questo film dura più di due ore, quindi evidentemente ha un sacco di cose interessantissime da mostrare. Forse.
***
La corrispondenza (di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons, Italia 2015)
DAVVERO E’ DI TORNATORE?
P.S.: non sappiamo spiegarvi perché, ma sembra uno di quei film ripescati in seguito a un successo più recente del regista, che poi è un modo carino per dire che non è certo questa l’opera più riuscita di Tornatore. P.S.: dialoghi di un romanticismo stucchevole, ma funzionale alla storia, e va bene via, ci stanno. P.S.: bello il colpo di scena se non conoscete la trama, ma il giochino di sorprese postume (non possiamo svelarvi di più anche se tra poco lo faremo comunque) stanca presto. E arrivare alla fine è dura. P.S.: come si fa, guardando “La corrispondenza”, a non pensare a “P.S. I Love You” del 2007 con Gerard Butler e Hilary Swank? P.S.: ce la fate a non fare paragoni? Noi no.