La schizofrenica gestione del lutto nel mondo del calcio
Premesso che il lutto, per chi non lo subisce direttamente, è un fastidio (siamo sinceri), il modo in cui il mondo del calcio si rapporta alla Sinistra Mietitrice è a dir poco sconcertante. Se crolla un ponte e ci scappa una strage non giocano solo le due squadre di quella città (Genova, agosto 2018). Se muore il capitano di una squadra si fermano tutti (marzo 2018). Se muore uno spettatore allo stadio durante una partita frega niente a nessuno (Cagliari, marzo 2019). Se muore un ultras fuori dallo stadio prima della partita (Milano, dicembre 2018), durante una resa dei conti, frega niente a nessuno.
Con tutto il rispetto del caso: fermare il campionato per la morte di un giocatore e non per il crollo di un ponte che causa una strage è una roba che non sta né in cielo né in terra, fermo restando ovviamente il rispetto per la famiglia del calciatore in questione.
Il calcio, questo affascinante (?) mondo a parte.
I giri di parole per evitare le ripetizioni nelle tele-radiocronache
Durante una telecronaca o una radiocronaca, dire “i componenti della compagine bianconera” per non ripetere “i giocatori della Juve”, è una roba che non si può sentire. Chissenefrega se ripeti “giocatori della Juve” cento volte, non sei Roberto Benigni, non stai leggendo la Divina Commedia alla popolazione. Che poi i vari orobici, rivieraschi, petroniani, canarini, gigliati, ducali, alabardati, diavoli, zebre, blucerchiati, magiari, iberici, transalpini, teutonici e compagnia bella, fanno anche abbastanza senso.
Il dramma di dover parlare per 90 minuti più recupero
Non inventiamo nulla, abbiamo semplicemente preso nota di quanto segue.
“In quei casi, chi prende la botta, la subisce molto più forte di chi la dà”.
Che non ci sono più le mezze stagioni è già stato detto?
“Lo stadio è quasi esaurito per tre quarti”.
Non è l’unico a essere quasi esaurito.
Coppa Italia ad eliminazione diretta: “Questa credo sia una partita fondamentale per passare il turno”.
E’ altamente probabile, ce la sentiamo di sbilanciarci in tal senso.
“La volée al volo di Quagliarella”.
Beh, sì. Di solito l’aereo mentre vola è in aria.
“Uno di quelli che oggi forse non è tra i migliori, sicuramente”.
A posto così. Sicuramente. Forse.
24’ del primo tempo: “Si è spento un po’ negli ultimi minuti, dopo un buon avvio”.
Cogli l’attimo.
“Incredibile, abbiamo fatto tre gol, ma torniamo a casa con zero punti”.
Viene da pensare che ne hai fatti tre (tanti), ma ne hai presi almeno quattro (tantissimi). Può essere?
“La Russia è riuscita nella storica impresa di eliminare la Russia ai calci di rigore”.
Non ci sono dubbi sulla storicità dell’impresa. Non ricordiamo precedenti di auto eliminazione.
“E’ un Sassuolo esteticamente meno concentrato del solito sulla qualità. A livello di qualità di gioco non ha espresso quelle che sono le sue qualità”.
Qualitativamente un bel concetto, espresso bene, con qualità.
(fine ottava puntata)