
Una buona notizia: la Casa dei burattini del grande Otello Sarzi è salva. Resterà nella sede di via del Guazzatoio a Reggio Emilia, vicino alla bellissima piazza Fontanesi, grazie a un’operazione di filantropia culturale come se ne vedono di rado, che ha rimediato al fatto che gli enti locali non siano stati in grado di contribuire all’affitto dei locali. Decisivo l’intervento della famiglia del noto commercialista Carlo Baldi, socio fondatore dell’associazione, promotore della fondazione Sarzi e amico del grande burattinaio.
Fugato ogni rischio sulla “fine” di un pezzo di storia – non solo reggiana – del teatro di animazione, si apre una fase nuova con il rilancio della Fondazione Sarzi che ha rinnovato a febbraio il Consiglio e i propri vertici con Rossella Cantoni (ex presidente Museo Cervi), Rolando Gualerzi vicepresidente (noto manager, consulente di comunicazione e programmazione economica: suo, fra l’altro, il primo progetto di Reggio Children nei primi anni Novanta) e i consiglieri Anna Bigi, Maurizia Cavazzini, Maurizio Corradini, Paolo Garuti, Guido Mora segretario provinciale della Cgil, Mauro Sarzi (figlio di Otello) e Isabelle Roth curatrice del Museo.
Il nuovo Consiglio ha già predisposto un piano di lavoro che porterà la Fondazione a intrecciare collaborazioni con le istituzioni della città e della Regione. Un moderno “riposizionamento” culturale, pedagogico, storico, teatrale e di spettacolo rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, agli anziani e giovani sino alla Università. Le attività di animazione, educazione e intrattenimento si propongono di arrivare nei quartieri, nelle biblioteche, nei centri commerciali e nelle strutture di accoglienza sociale e nelle strutture sanitarie pubbliche e private.