HomeAttualitàMamma, mi si è allargata la burocrazia. Le imprese danno i voti

Mamma, mi si è allargata la burocrazia. Le imprese danno i voti

parapaponza

Parapa-Ponza: Grotta di Polifemo. La sirenetta Donatella Prampolini (Confcommercio) in queste ore se ne frega della burocrazia… beata lei!

Unindustria Reggio Emilia presenta il progetto PMI&PA, realizzato con l’obiettivo di indagare e migliorare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione.

Il lavoro è stato sviluppato attraverso una prima fase di analisi dello stato delle relazioni che le imprese associate intrattengono con le Istituzioni e una successiva mappatura delle diverse forme di assistenza offerte dall’Associazione alle aziende, per rendere più agevole la loro interazione con gli Enti pubblici.

I risultati di questo percorso sono stati raccolti in una duplice pubblicazione: la prima presenta i risultati dell’indagine “Imprese e burocrazia a Reggio Emilia”, la seconda, dal titolo “Combinazioni”, descrive le molteplici azioni che Unindustria svolge in questo ambito.

La complessità dei meccanismi e delle procedure amministrative è uno dei freni più pesanti al regolare funzionamento e alla crescita delle imprese. Questo è il motivo per cui la burocrazia è da diverso tempo oggetto di indagine da parte di Unindustria Reggio Emilia – spiega Roberta Anceschi, Vice Presidente con delega alla Piccola Industria – con questo progetto vogliamo puntare l’obiettivo non solo su quello che non funziona, ma anche su dove è possibile migliorare, ricordando l’importante ruolo di intermediazione che l’Associazione svolge nel rafforzamento della relazione tra aziende e Istituzioni.

Si tratta di un progetto corposo, che ci permette di far comprendere alle imprese in maniera immediata che la nostra Associazione, attraverso le diverse aree funzionali, è al loro fianco ogni giorno – afferma il Presidente di Unindustria Mauro Severi – mi congratulo dunque con la Vice Presidente Anceschi, per questo impegno, perché sono soprattutto le piccole imprese a soffrire il peso della burocrazia e a dover trovare nella nostra Associazione una guida sicura per poter procedere con serenità il proprio percorso di crescita”.

L’indagine è stata realizzata dall’Ufficio Studi di Unindustria Reggio Emilia su un campione di piccole e medie imprese associate, mediante somministrazione di questionario. L’analisi mette a fuoco l’interpretazione delle imprese sull’operato dell’amministrazione pubblica rispetto a tre macro tematiche: status delle relazioni tra imprese e PA, punti di forza e di debolezza della PA, costi interni e costi esterni.

Status relazioni Imprese-PA

La Camera di Commercio è l’ente con cui le imprese reggiane interagiscono più di frequente (91%). Seguono INPS (76,7%), Agenzia delle Entrate (74,8%) e INAIL (74%). Le pratiche che richiedono queste relazioni sono principalmente l’apertura di un’attività imprenditoriale, la fruizione di alcuni servizi speciali, la gestione dei rapporti con i lavoratori, nonché la necessità di adempiere ai differenti obblighi fiscali e contributivi. La classifica prosegue con Comune (68,9%), Centri per l’impiego (57,3%), Agenzia delle Dogane (56,3%), quest’ultima in ragione del fatto che molte imprese reggiane operano scambi su scala internazionale. La Camera di Commercio è anche l’ente verso il quale gli imprenditori (75,6%) esprimono il più alto grado di apprezzamento. Anche i Centri per l’impiego ottengono una valutazione più che positiva (69,2%), seguiti da INAIL (60%) e Vigili del Fuoco (59,4%). Gli indici di gradimento più bassi si riscontrano invece per il Ministero del Lavoro (20% di abbastanza soddisfatti), lo Sportello unico per le imprese (39,1%) e la Provincia (41,7%).

Cosa non va e dove migliorare: la nota dolente per le imprese reggiane è la complessità dell’iter procedurale, insoddisfacente per l’82% che ne lamenta il carattere tortuoso e di difficile comprensione. Negativo è anche il giudizio verso l’eccessiva mole di documenti e informazioni (80,2%) che devono essere reperiti, letti e compilati per l’evasione di una singola pratica. Il tutto aggravato dal mancato dialogo tra le banche dati dei singoli enti, che porta al conseguente obbligo per le aziende di fornire più volte gli stessi documenti.

Un ulteriore aspetto critico discende dalla instabilità di norme e procedure (77,9%), così come dalla difformità dei regolamenti e dalla disomogeneità nell’interpretazione normativa. A questi si aggiunge la frequenza degli adempimenti amministrativi (72,4%).
Semplificare è dunque la richiesta più forte che le imprese rivolgono alla PA, insieme alla maggiore stabilità delle norme e delle procedure (99%). Tuttavia, il mondo imprenditoriale ritiene che gli Enti locali possano migliorare attraverso la modernizzazione delle tecnologie in uso, per incrementare il numero di adempimenti ai quali rispondere direttamente, e una maggiore sinergia tra le diverse amministrazioni coinvolte nel singolo procedimento, che garantirebbe una sensibile riduzione di tempo per l’erogazione di una pratica. Importante potrebbe essere anche adeguare gli orari e i giorni di apertura al pubblico degli uffici alle attività aziendali.

Oneri della burocrazia: 51 giornate/uomo è il valore economico che nel 2015 ogni impresa associata a Unindustria ha dedicato in media agli adempimenti amministrativi, sia in termini di costi che di tempo impiegato. A queste si aggiungono i costi “esterni”, vale a dire quelli sostenuti dalle aziende costrette a rivolgersi a consulenti e professionisti per l’adempimento di pratiche specifiche. L’86,3% degli intervistati vi ha ricorso per le problematiche riguardanti l’igiene e la sicurezza sul luogo di lavoro, mentre l’82,4% per le materie fiscali e del lavoro.

Nessun commento

Siamo spiacenti, il modulo di commento è chiuso in questo momento.