
Sono diverse centinaia di insegnanti e non percepiscono un euro di stipendio da inizio anno scolastico, cioè da circa due mesi. Anche questa è la riforma della “Buona scuola”, talmente buona, denuncia Cgil che molti di loro si stanno rivolgendo a patronati e enti benefici perché non sanno più come pagare le bollette o le rette del nido dei loro bambini.
La causa dei mancati pagamenti sarebbe da riscontrare nel fatto che l’Amministrazione centrale non voglia programmare per tempo le risorse economiche necessarie per assicurare la regolarità degli stipendi dei precari. Il cui pagamento è carico del Ministero dell’Economia e delle Finanze, come avviene per il personale a tempo indeterminato.
Il sindacato di via Roma lancia una provocazione: mandiamo le loro bollette al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro all’Istruzione Stefania Giannini.