
La Dimora d’Abramo, principale attore dell’accoglienza dei migranti in provincia di Reggio Emilia, ha chiuso il bilancio 2016 con un fatturato di 14,5 milioni (era a 7,8 nel 2015), un milione di utile (erano 900mila euro nel 2015) e una ripartizione di 65mila euro tra i soci. Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai soci (attualmente 36, di cui 32 soci-lavoratori).
Sono stati 167 i lavoratori impiegati (di cui 110, pari al 65%, sull’accoglienza dei richiedenti asilo). Sui costi, la maggiore incidenza è rappresentata da quelli per vitto e alloggio legati all’accoglienza (quasi il 63% sul totale) e dalle spese per il personale (poco meno del 22%). I costi più elevati si sono registrati nella prima fase dell’accoglienza dei richiedenti asilo.
Aprirà a giorni la nuova scuola di italiano per stranieri che la cooperativa sociale Dimora d’Abramo gestirà in via F.lli Rosselli. L’edificio, di proprietà del Comune di Reggio Emilia e adeguato dalla cooperativa alle nuove funzioni, “andrà così a rafforzare – come spiega il presidente Luigi Codeluppi – uno dei più importanti fronti di lavoro a fianco dei richiedenti asilo, che nella mancata conoscenza dell’italiano, e spesso in assenza di scolarizzazione, scontano rilevanti difficoltà nelle relazioni e nell’inserimento nelle comunità ospitanti”.