Sono 9650 le imprese femminili reggiane, secondo l’ufficio studi della Camera di commercio ma con una percentuale di incidenza che è più bassa rispetto alla media nazionale, ovvero appena sopra il 17% rispetto al 21%.
Un dato non certo positivo di questi tempi in cui ci riempiamo la bocca di parità a tutti i costi e su tutti i fronti; l’elemento positivo è invece rappresentato dal fatto che sono imprese piuttosto giovani come atto di nascita, medio-piccole e con forte propensione all’attività commerciale, circa un quarto in provincia.
In alcuni settori come il terziario però, l’incidenza delle imprese donna raggiunge punte assai più alte della media, specie quelle dei servizi alla persona o nel campo dell’assistenza sociale. Nel turismo invece, le imprese al femminile si occupano soprattutto di ristorazione gestendo bar e B&B.
A proposito di imprese femminili, la Cgil ha lanciato un grido d’allarme sulla situazione della Artoni, ditta di trasporti con sedi a Reggio e Guastalla, dell’imprenditrice Anna Maria Artoni e con 600 dipendenti. E’ in corso una trattativa con gli istituti di credito per poter pagare i fornitori.