
Il tagliando per la sosta rivenduto al nuovo arrivato e ora il carrello bloccato ad arte per spillare soldi al malcapitato. La fantasia per imbrogliare e scucire denaro alle persone sembra davvero non fare difetto agli abusivi piazzati nei parcheggi reggiani, dall’ospedale ai centri commerciali.
L’ultimo episodio riguarda l’area davanti all’Obi, magazzino per il bricolage nella zona del Meridiana a Reggio, dove scoppia il caso del racket del carrello. I lucchetti portamonete dei carrelli vengono manomessi ad arte dagli immigrati per costringere i clienti a comprare da loro, al prezzo di un euro, un tondino su misura per sbloccarlo.
Un salto di qualità in negativo in una sorta di elemosina obbligata, prima chiedevano di poter risistemare il carrello per tenersi l’euro poi forse nessuno si rendeva più disponibile ed ecco il cambio di strategia. Il personale dell’Obi informato da più clienti avrebbe segnalato la cosa alle forze dell’ordine, ma nessuno dicono finora, sarebbe intervenuto.“Un caso di abusivismo piuttosto grave che vogliamo stigmatizzare”, dice Donatella Prampolini Manzini, presidente provinciale di Confcommercio che insiste- la cosa necessaria sarebbe che le istituzioni si facessero carico di stroncare il racket di questi e di tutti gli altri parcheggiatori e venditori abusivi che ha vita troppo facile nella nostra provincia. Siamo ormai di fronte- denuncia Confcommercio- al dilagare di un fenomeno che assume forme sempre diverse con un unico denominatore comune: generare fatturato sommerso a favore delle organizzazioni criminali dalle quali è controllato.
C.B.