Resa dei conti nel Pd: adesso i renziani vogliono le poltrone

Altro che fine delle correnti. Nel Pd si apre la guerra su candidati e segreteria

Adesso i renziani vogliono le poltroneAltro che superamento delle correnti. Adesso i renziani reggiani, della prima e dell’ultima ora vogliono passare all’incasso forti del 71,32% dei consensi ottenuto in provincia e la disfatta delle mozioni Cuperlo e Civati.

C’è aria di resa dei conti nel day after delle primarie, un clima da notte dei lunghi coltelli che non solo rischia di paralizzare la formazione della nuova segreteria provinciale ma di mettere in discussione anche la scelta dei candidati sindaci.

Ora si apre una partita molto delicata sia per il candidato sindaco in pectore Luca Vecchi che per il segretario provinciale Andrea Costa. Entrambi hanno giocato a carte coperte e non si sono schierati apertamente, ma saranno costretti in ogni caso ad uno sforzo di mediazione. Perché il rislutato delle primarie cambia in modo radicale scenari ed equilibri.

E’ indicativo che il fatto che Costa non abbia ancora trovato la quadra per la segretria e a quanto pare la strada è in salita. Il candidato renziano alla segreteria sconfitto alle primarie locali, il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi, che prima della consultazione aveva consegnato a Costa un documento con dieci condizioni per la formazione della segreteria, ha definito “non soddisfacente” la risposta di Costa.  “Il voto delle primarie aggiunge un elemento al confronto politico che non può essere sottaciuto, e che riverbera profondamente anche sull’individuazione della segreteria e delle proposte politiche”.

Costa dal canto suo ha sempre dichiarato l’intenzione di dialogare con tutte le componenti per arrivare a una gestione unitaria del partito. Ma i renziani adesso alzano la posta e trovare un punto d’incontro non sarà facile.

Per motivi diversi si trova a giocare una partita molto delicata anche Luca Vecchi. Al momento la sua candidatura non sembra essere in discussione, ma il risultato delle primarie è destinato a cambiare il percorso di qui alle elezioni amministrative. Non è un caso infatti se Beppe Pagani, renziano della prima ora, abbia parlato di “fare tabula rasa da accordi precedentemente presi, da vecchie logiche, da ipotesi sul tavolo e iniziare a ragionare sulla base dei dati nuovi che sono emersi con le primarie’.

 

 

 

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