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2016: fuga contenuta dalla Landi Renzo

STEFANO LANDI IVAN PATERLINI pallacanestro reggiana

Un’immagine esultante di Stefano Landi

Le regole della rinegoziazione del debito sono state sottoscritte nello studio di un notaio; il regolamento è stato modificato per cercare di contenere la fuga degli obbligazionisti dopo gli ultimi bilanci. L’obbligazione di 34 milioni di euro pende come una spada di Damocle sulla situazione finanziaria della Landi Renzo. Urgeva correre ai ripari.

nichi sventolaNello studio notarile si è anche tenuta contemporaneamente l’assemblea degli obbligazionisti (c’era il 70%) col cambiamento approvato all’unanimità. Ma cosa prevede la rinegoziazione? Innanzitutto l’innalzamento del tasso di interesse (solo per il 2016) , dal 6,10% (già piuttosto alto) all’attuale 6,50, la chiave che ha convinto gli azionisti a restare, poi la possibilità per i creditori di cominciare già da subito a ricevere il rimborso del capitale da parte dell’azienda di Corte Tegge.

Solida da un punto di vista industriale, la Landi Renzo di patron Stefano Landi (presente in 50 Paesi e attiva da oltre mezzo secolo) sconta i notevoli problemi finanziari causati anche dalla sfavorevole congiuntura internazionale che si è abbattuta specialmente sul core business aziendale, i motori a gpl ed a metano.

 

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