
La Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna ha condannato al risarcimento del danno erariale 26 consiglieri regionali appartenenti a quasi tutti i gruppi politici rappresentati in assemblea legislativa nella passata legislatura, quella 2010-2014, l’ultima dell’era Errani, nell’inchiesta per le cosiddette “spese pazze”. I consiglieri condannati potranno ricorrere in appello.
Tra i consiglieri coinvolti, condannati per colpa grave e non per dolo, figurano l’ex capogruppo del Pd Marco Monari, i democratici Antonio Mumolo, Anna Pariani e Paola Marani, Galeazzo Bignami dell’ex Pdl, l’ex leghista Manes Bernardini, gli ex 5 Stelle Giovanni Favia e Andrea Defranceschi (questi ultimi entrambi assolti nel processo penale): alcuni di questi per responsabilità diretta, a causa delle spese sostenute in prima persona, altri per omesso controllo nel loro ruolo di capigruppo.Le condanne spaziano dai 1.500 ai 33mila euro, come nel caso record dell’ex consigliere di Forza Italia Marco Lombardi. Alle cifre complessivamente contestate, come ha deciso la Corte, è stato sottratto un 15%: l’ammontare risultante da restituire è stato diviso a metà tra il consigliere condannato e il rispettivo capogruppo, che avrebbe dovuto vigilare sulle voci messe a rimborso.Queste le cifre complessivamente stabilite dai giudici contabili come risarcimento: per il Pd Antonio Mumolo 1.670 euro, Anna Pariani 4.791 euro, Paola Marani 1.314 euro, Luciano Vecchi 7.200 euro, Rita Moriconi (eletta nel listino regionale bloccato) 3.600 euro, Mario Mazzotti 3.500 euro, Roberto Garbi 6.300 euro, Vladimiro Fiammenghi 4mila euro, Damiano Zoffoli 1.500 euro, Marco Barbieri 6mila euro, Giuseppe Pagani 3.800 euro, Roberto Piva 8.200 euro.Per l’allora Popolo delle Libertà Gianguido Bazzoni 18.700 euro, Luca Bartolini 33mila euro, Fabio Filippi 25mila euro, Enrico Aimi 17.600 euro, Andrea Leoni 30mila euro, Marco Lombardi 33.700 euro, Mauro Malaguti 26.500 euro. Galeazzo Bignami 22.300 euro.Gli ex M5S Favia e Defranceschi dovranno sborsare 6.600 euro a testa, mentre Stefano Cavalli (Lega Nord) 17mila euro e l’ex consigliere del Carroccio Manes Bernardini la metà di 10.400 euro (l’altra metà sarebbe a carico dell’allora capogruppo Mauro Manfredini, deceduto nel 2014).La decisione dei giudici contabili è il primo esito degli accertamenti operati dalla Guardia di Finanza sulle spese messe a rimborso dai consiglieri regionali. Per la stessa vicenda sono in corso anche i relativi processi penali, che finora hanno portato a diverse assoluzioni e qualche condanna già pronunciata con il rito abbreviato.
FABIO FILIPPI / 6 Febbraio 2017
DICHIARAZIONE DEL Prof. Avv. Antonio Carullo
Ordinario nell’Università degli Studi di Bologna
La sentenza della Corte dei conti, Emilia Romagna, di condanna di 26 consiglieri regionali della nona legislatura sarà appellata avanti la Corte dei Conti sezioni di appello Roma.
È intenzione dei miei assistiti far valere le loro ragioni fino in fondo, poiché considerano la sentenza di condanna immotivata ed anche in contrasto con la decisione della Corte dei Conti Sez. Riunite di Controllo Roma (luglio 2014). Le ragioni della condanna si riferiscono alla non inerenza della spesa e alla carenza di motivazioni nonostante ogni singolo scontrino sia stato adeguatamente e ampiamente rendicontato e spiegato, nonché alla mancanza di autorizzazione al consigliere da parte del capogruppo. Su questo aspetto ricordo che non vi è, e non vi era, alcuna legge regionale o regolamento o disposizione dell’ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa che prevedesse la preventiva autorizzazione scritta del capogruppo ai consiglieri per poter svolgere la loro attività politica istituzionale e, quindi, avvalersi dei rimborsi spese a carico del bilancio del gruppo assembleare (tesi peraltro sorprendente se solo la si rapporti ad un Gruppo misto ove non vi è nemmeno omogeneità di appartenenza ad un uguale partito). Inoltre il capogruppo, chiamato a pagare il 50%delle somme contestate ad ognuno dei consiglieri, non può assumere il ruolo di agente contabile.
Molti cordiali saluti
Prof. Avv. Antonio Carullo
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