Lorenzo Andraghetti, che si era proposto come sfidante di Massimo Bugani alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Bologna alle comunali dell’anno prossimo, è stato espulso dal Movimento 5 Stelle. Lo comunica lui stesso in una nota: “Bugani ha dato l’ordine. Casaleggio ha eseguito. Mi è arrivata la mail dallo staff. Sono stato espulso”. In realtà, per ora si tratta di una sospensione: in mancanza di ricorso (dieci giorni di tempo), si trasformerà in espulsione. Ma visti i tempi ristrettissimi per presentare candidature alternative a Bugani (il limite è il 21 dicembre), la decisione dello “staff” suona di fatto come un de profundis per l’ambizione di Andraghetti di rappresentare un’alternativa per i 5 Stelle bolognesi.
Andraghetti aveva infatti lanciato la sfida, appellandosi alle regole del non statuto, dopo che il blog aveva incoronato Massimo Bugani, capogruppo in consiglio comunale, fedelissimo di Grillo e Casaleggio, come candidato sindaco alle elezioni della prossima primavera.
Dopo la candidatura di Andraghetti, seguita alle proteste di numerosi attivisti contro una candidatura – quella di Bugani – che è stata percepita come imposta dall’alto, il movimento aveva deciso di riaprire i termini per presentare le candidature in vista delle primarie. Alle quali, evidentemente, non potrà però partecipare Andraghetti, in quanto espulso. “La notizia – ha commentato Andraghetti – non mi sorprende. È la prova provata che ho sempre detto la verità e che i miei toni erano giustificati dalla profonda conoscenza della situazione. Davanti ad un avversario che utilizza il ragionamento come arma, l’unica risposta di Bugani è stata: prima il silenzio, poi la diffamazione, poi l’espulsione. Io non ho vinto nulla ma Bugani ha sicuramente perso. E anche male. Un soggetto politico all’interno del quale non è presente la separazione dei poteri non può definirsi democratico. Nel 5 Stelle, infatti, colui che fa le leggi, le fa applicare e punisce chi non le rispetta, è lo stesso soggetto”.
I motivi dell’espulsione sono stati così sintetizzati dallo staff: aver partecipato ad Alternativa Libera, il gruppo degli ex 5 Stelle in Parlamento, “in aperta contrapposizione con l’azione politica del Movimento e della lista civica che aveva già ottenuto la certificazione per la partecipazione alle prossime elezioni comunali di Bologna, e tentando addirittura di boicottarne l’azione in contrasto con le regole del Movimento 5 Stelle”. Ad aggravare le imputazioni, “il notevole clamore suscitato dai predetti comportamenti, ed ai danni all’immagine del Movimento 5 Stelle che ne sono derivati o che ne potrebbero derivare. Per questi motivi viene sospeso con effetto immediato dal Movimento 5 Stelle”. Dura le replica di Andraghetti: “Ho partecipato a una riunione di Movimenti civici toscani, non si trattava di nessuna fondazione, e tanto meno di quella di Alternativa Libera. Ho fatto solo un libero intervento, non ero uno dei relatori. Quando all’accusa di boicottare la lista già certificata, mi sono limitato a sottolineare la presenza in lista di due candidati consiglieri, che per regolamento dei 5 Stelle non potevano essere candidati. Uno è Dario Pattacini, già sospeso dall’ordine dei giornalisti per le interviste a pagamento e candidato con l’Idv nel 2009, la cui presenza in lista era stata tenuta segreta, millantando di difendere la privacy di alcuni dipendenti pubblici. E l’altro Antonio Landi, che si era candidato con Bologna Capitale nel 2011″. Amara la conclusione: “Bugani elimina e continuerà a eliminare quelli che lo criticano. Sono bastati 22 giorni a farlo capitolare, e dimostrare che l’unica arma che ha è l’espulsione”.