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Sinistra unita ed elezioni locali

L’agenda del Governo Renzi corre veloce. Diritti del lavoro, carat­tere pub­blico della scuola, riforma della costi­tu­zione e legge elet­to­rale sono il ter­reno di un attacco gene­rale ai diritti del lavoro e alla demo­cra­zia par­la­men­tare. A sinistra non pos­siamo più aspettare. So bene che non esi­stono scor­cia­toie e so anche che non basta pensare di som­mare le forze che ci sono. Ma è inimmaginabile proseguire con la fram­men­ta­zione che carat­te­rizza la sini­stra poli­tica ita­liana.

L’unità non basta, ma divisi non c’è sto­ria. Abbiamo biso­gno di aprire al più pre­sto un pro­cesso costi­tuente. Né una fede­ra­zione né un accordo pat­ti­zio, né tan­to­meno una semplice lista elet­to­rale come già è stato senza suc­cesso. Ci vuole un pro­cesso largo e demo­cra­tico nel quale con­fron­tare posi­zioni e punti di vista ma soprat­tutto nel quale rico­min­ciare a cer­care, a discutere e decidere insieme.

Per questo ci vuole una iniziativa dal centro, da Roma, che sia simbolica e che dichiari aperto il processo. L’unificazione dei gruppi parlamentari potrebbe essere questo forte segnale. Ma ci vuole anche una indicazione per i territori, che siano invitati a sperimentare percorsi unitari di base. Nei paesi e nelle città la semplice prassi di convocare assemblee unitarie degli aderenti e dei simpatizzanti potrebbe avviare un reale percorso costituente della nuova sinistra. Ragionando insieme, anche sulle questioni locali, e promuovendo insieme iniziative sul territorio. Ed applicando la semplice regola che si decide democraticamente, una testa un voto.

E’ per questo che le scelte per le prossime elezioni locali in grandi e piccoli comuni non possono essere tenute al di fuori di questo percorso. La valutazione se in determinate realtà, malgrado Renzi, vi siano i presupposti per un accordo di centro sinistra fa fatta in una platea ampia e democratica.

Anzi questa discussione ed il suo esito può essere parte del percorso per la costruzione della nuova sinistra.

Mettere la ricerca di altre importanti ma isolate esperienze di centro sinistra prima e magari contro l’avvio del processo costituente sarebbe per SEL un errore fatale.

 

Michele Bonforte

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