Investimenti per oltre un miliardo e 400 milioni di euro per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, a favore di imprese (Pmi, ricerca e innovazione, accesso al credito, internazionalizzazione, attrattività), lavoro, scuola e formazione, sanità e welfare, agricoltura, infrastrutture, digitale, turismo, cultura. Ad attivarli il Bilancio 2018-2020 della Regione Emilia-Romagna, manovra che per il prossimo anno ammonta a quasi 12 miliardi di euro, di cui 8,3 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale. Il progetto di legge di bilancio è stato approvato dalla giunta e presentato nella sede di viale Aldo Moro dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessora al Bilancio, Emma Petitti. L’arrivo in Aula per l’esame e il via libera definitivo dell’Assemblea legislativa è previsto entro le prossime tre settimane.
Un Bilancio dal forte impatto espansivo, che punta a rafforzare le politiche per la crescita (+1,7% la stima del Pil regionale nel 2017, la più alta in Italia assieme alla Lombardia) e per nuovi posti di lavoro (6,4% la disoccupazione a giugno 2017, dal 9% di inizio legislatura a inizio 2015, con le proiezioni che parlano del 6% a fine anno). La manovra si basa su alcune scelte ben precise, aumentando le risorse per internazionalizzazione, attrazione di investimenti, ricerca e innovazione, la realizzazione e la riqualificazione di ospedali (compresi quelli di montagna), servizi sanitari portati sempre più vicini ai cittadini con 25 nuove Case della salute (che si aggiungono alle 97 esistenti), l’ambiente e la prevenzione del dissesto idrogeologico, con il raddoppio della manutenzione ordinaria e straordinaria del reticolo idrografico, versanti di frana e di costa.
Un bilancio che conferma l’azione anticiclica portata avanti negli ultimi tre anni, attraverso una politica industriale pubblica possibile grazie a due fattori principali: in primo luogo i conti in ordine, con 33 milioni recuperati da contenimento delle spese e semplificazione e 42 milioni di avanzo di gestione, che permettono di liberare per spese di investimenti oltre 250 milioni in completo autofinanziamento; secondo elemento, il pieno utilizzo dei Fondi europei (1 euro speso ne genera 7), che con l’aumento da 59 a 80 milioni di euro della quota di co-finanziamento regionale dei fondi Ue permette di innescare investimenti per 482 milioni col Piano di sviluppo rurale e 130 milioni col Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale.
A ciò si aggiungono i Fondi di sviluppo e coesione, con progetti infrastrutturali (strade, linee ferroviarie, Trasporto pubblico locale, piste ciclabili) per 240 milioni di euro sempre nel triennio 2018-2020 e che inizieranno a essere attivati dal prossimo anno dopo la firma dell’Accordo di programma fra Governo, Regione e Città Metropolitana di Bologna dello scorso settembre. Infine, sono 400 i milioni per investimenti nella sanità per la realizzazione e riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie, ammodernamento informatico e tecnologico, acquisto di nuovi strumenti diagnostici.