
Dai fischi all’indirizzo del sindaco Luca Vecchi alla presentazione della squadra, alle manifestazioni davanti al Mapei Stadium mentre gioca il Sassuolo, fino all’ultimo atto, che va ben oltre il folklore e si insinua nell’ampia gamma dei reati, ovvero chiodi sul campo e vandalismi vari al Mirabello per non far giocare le ragazze modenese (che in realtà sono reggiane). Episodio inqualificabile su cui la Procura ha aperto un’inchiesta e che probabilmente decreterà irrevocabilmente l’orario dell’attesissima partita col Parma, lunedì 19 dicembre, alle 14.30.
Insomma per colpa di qualche tifoso, o di molti (250 persone hanno manifestato contro il Sassuolo non più tardi di domenica scorsa), la città sta facendo una figuraccia che definire provinciale è oltremodo eufemistico. D’accordo amare i propri colori ma non capire che il patron dei neroverdi Giorgio Squinzi sta portando dalle nostre parti squadre come la Juve, la Roma o il Napoli che altrimenti vedremmo solo alla tv, sembra davvero troppo. Con tutto l’indotto commerciale che la serie A si porta appresso.
Comune di Reggio e Fondazione per lo Sport hanno emanato comunicati molto duri sull’episodio “attentato al Mirabello”, ben più striminzito e generico il “telegramma” dell’Ac Reggiana che deve pur sempre rendere conto ai suoi principali clienti, cioè i supporter della Reggiana. L’atteggiamento becero di gruppi di ultras granata rischia di mettere in ombra l’entusiasmante cavalcata della Reggiana (oggi seconda in classifica) verso la B.