
All’indomani delle elezioni che hanno definitivamente consegnato il Paese nelle mani del Pd di Matteo Renzi c’è chi festeggia e chi si prepara a fare le valigie. Perché la consacrazione definitiva del rottamatore, incoronato da oltre il 40% dei voti, ha lasciato una non trascurabile fetta di cittadini in preda alla rassegnazione e non si tratta solo di elettori del Movimento 5 Stelle. Una pattuglia di sconfitti, minoranza (neanche tanto, vista l’astensione) silenziosa che si sente ormai priva di rappresentanza, un popolo rimasto senza bandiere né speranze. Un clima che si respira anche nella bulgara Reggio Emilia, dove da 80 anni il governo cittadino è saldamente nella mani della sinistra e il candidato Pd Luca Vecchi ha sfiorato il 60% delle preferenze.
Dal processo partecipativo, come si dice oggi, resta così esclusa una larga fetta di persone: piccole minoranze, persone che con la politica non hanno mai avuto a che fare ma che si sentono sempre più ai margini e pochi che per scelta hanno deciso di non salire sul carro del vincitore. Una fotografia del fenomeno l’ha fatta Massimo Dallaglio, giornalista reggiano direttore responsabile del sito Mollotutto.com, portale nato nel 1998 come luogo di condivisione e scambio di esperienze di chi ha deciso di lasciare l’Italia e rifarsi una vita all’estero. Il sito è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, soprattutto da quando è iniziata la crisi. E ha avuto un boom di visite nelle ore successive alle elezioni. Ecco allora che sul sito web si trovano tanti consigli per non prendere cantonate e a scegliere la meta giusta in cui rifugiarsi.
Indicativo anche il fatto che a lasciare l’Italia siano soprattutto i giovani del Nord: solo nel 2013 gli italiani fuggiti all’estero hanno sfiorato quota 100.000, con una crescita del 19 per cento. Per la prima volta, emerge dai dati dell’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), tra le prime tre regioni, per numero di emigranti, non ce n’è una del sud.
La meta più gettonata è il Regno Unito sopratutto per coloro che hanno tra i 20 e i 40 anni. Sono 8.487 gli italiani di quest’età che hanno scelto di andare via, con un incremento dell’81 per cento rispetto al 2012. Ed analizzando i vari sottogruppi emerge che sono stati più numerosi coloro che appartengono alla fascia d’età 20-30 anni, 4.351, rispetto ai 30-40enni, 4136. In generale nel 2013 sono espatriati 94.126 italiani con un incremento negli ultimi due anni del 55 per cento, visto che nel 2011 gli italiani che se ne andarono furono 60.635. Si emigra più dal nord, con la Lombardia in testa, forte di 16.418 espatri, seguita dal Veneto, 8.743, e dal Lazio, 8.211.La Sicilia si piazza al quarto posto con 7.818 persone espatriate. A seguire ci sono Piemonte, 7.267, Emilia-Romagna, 6.682, Campania, 6.249, Toscana, 5.159, Calabria, 4.716 e Puglia, 4.665.
Voyant86 / 29 Maggio 2014
L’aire conta solo quelli che hanno cambiato residenza, i “nuovi mobili” sono molto di più…
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