L’indagine sui falsificatori dell’Isee di Parma e provincia ha dato i suoi frutti. I controlli sulle dichiarazioni dei redditi degli affittuari delle case popolari di Parma e provincia infatti non sono ancora terminati: su 79 posizioni finite nel mirino dei controlli, 54 sono ancora sotto indagine.
In totale i nuclei familiari messi sotto la lente d’ingrandimento sono 4.874, per un totale di 7799 persone controllate (verifica annualità reddituali – patrimoniali); 1122 dei nuclei familiari controllati hanno evidenziato una omissione sui redditi o sui dati patrimoniali.
L’operazione ha smascherato false dichiarazioni Isee per un totale di patrimonio mobiliare non dichiarato equivalente a 8 milioni 412.265,62 euro. Relativamente alle 25 posizioni già controllate è stato emesso un provvedimento di decadenza dal contratto di locazione stipulato con l’Azienda Casa Emilia-Romagna di Parma (perdita del diritto all’alloggio Erp).
I controlli a tappeto realizzati da Acer Parma in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza di Parma, dal 2012 ad oggi hanno generato un recupero di 327.174,99 euro per canoni arretrati (ammontare già rateizzato e messo in bolletta). Le risorse che saranno recuperate entro il 2019 andranno a favore dei Comuni interessati per la manutenzione degli alloggi Acer.
“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con questa indagine: si è trattato di una vera e propria operazione di equità sociale. Chi può permettersi con il proprio patrimonio di acquistare una casa non può restare a carico della collettività, ma deve lasciare spazio a chi ne ha realmente bisogno. La casa è un diritto, non un privilegio, e omettere informazioni sul patrimonio mobiliare e non pagare un canone corretto equivale a sottrarre risorse fondamentali alla manutenzione degli immobili, approfittandosi della solidarietà della comunità” commenta Bruno Mambriani, presidente di Acer Parma.