
Due immobili di proprietà pubblica, situati uno in via Dalmazia del Comune di Reggio Emilia, l’altro in via Kennedy di Asp-Città delle Persone, vengono riqualificati e destinati all’accoglienza e all’accompagnamento di persone in gravi condizioni di povertà, nella prospettiva del loro reinserimento sociale, potenziando così la dotazione di strutture e servizi oggi presenti a Reggio Emilia, con modelli innovativi di superamento di condizioni di povertà.

L’assessore cattolico Marchi, vista l’aria schleiniana che tira, vira a sinistra e bacia il collega De Franco (satira?)
I due progetti – realizzati con finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) Missione 5 Coesione e inclusione sociale-Housing sociale temporaneo e Centri servizi – si inseriscono nel percorso di riforma e innovazione di progetti e servizi dedicati alle persone senza dimora e in condizioni di marginalità, che ha radici nel nell’esperienza di Reggiane-Off, progetto condiviso con la città.
Nel primo caso, in via Dalmazia, l’intervento amplia la dotazione di alloggi per ospitalità temporanea basandosi sul modello Housing First (prima di tutto la casa). Si tratta di un modello innovativo di intervento nell’ambito delle politiche sociali per il contrasto alla grave marginalità sociale, che prevede l’inserimento di persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e forme di reintegrazione sociale.
L’Housing First propone di affrontare l’esclusione sociale a partire dal riconoscimento del diritto alla casa come diritto umano fondamentale e dal riconoscimento della libertà di autodeterminazione della persona. L’inserimento abitativo rappresenta il punto di partenza dei percorsi di integrazione sociale, affiancandosi e combinandosi ad interventi di accompagnamento e supporto alla persona.
Nel secondo caso, via Kennedy, con il Centro servizi per il contrasto alla povertà si innova l’intera filiera delle prestazioni e degli aiuti alle persone con fragilità sociale, personale e medico-sanitaria, creando un nuovo polo multi-servizi e quindi multi-professionale dedicato. I contenuti culturali e socio-sanitari e di conseguenza gli spazi fisici e le funzioni in questi contenute sono proposti ed operano in maniera sinergica tra loro, avvicinando e dialogando con le persone in condizioni di bisogno a 360°, approcciando quindi la persona nel suo insieme, con l’intento di offrire cure (anche medico-sanitarie: un senzatetto che necessita di cure a domicilio dove potrebbe curarsi, se non ha un domicilio?), attività utili anche a un suo reinserimento, lettura e apprendimento, relazioni interpersonali.
E’ allo studio una collaborazione fra il Centro servizi e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), in particolare sulla raccolta e analisi di dati (trattati secondo le norme a tutela della privacy) con la partecipazione a titolo di studio di laureandi e dottorandi. Con Unimore, fra l’altro, è in programma una giornata di formazione per laureandi in Scienze dell’educazione sul progetto Reggiane Off.
In via Dalmazia dunque sarà attuata la riqualificazione di una palazzina di una settantina d’anni, già destinata all’accoglienza di persone in emergenza abitativa. In via Kennedy sarà realizzato invece un nuovo polo di servizi, che andrà a potenziare e integrare la rete di servizi socio-sanitari già presenti sul territorio comunale.
Degli interventi la giunta comunale ha approvato i rispettivi progetti di fattibilità tecnico-economica. Il valore complessivo dei due investimenti insieme è di circa 1,4 milioni di euro.
PNRR E WELFARE – Il finanziamento dei due progetti rientra nel pacchetto Pnrr di 6,4 milioni di euro destinato al Comune di Reggio Emilia per la realizzazione di otto progetti proposti dalla stessa Amministrazione, anche quale Ente capofila di Ambito territoriale sociale (Ats).
La linea di finanziamento – alla quale Housing First e Centro servizi sono stati giudicati coerenti – prevede risorse sia sui contenitori (investimenti), sia sui contenuti (servizi), cercando di integrare interventi strutturali e innovazioni di servizio per minorenni e famiglie, anziani, persone con disabilità o che vivono in condizioni di povertà e marginalità, senza dimora.
Le risorse del Pnrr per il Welfare sono indirizzare infatti al potenziamento della Domiciliarità, delle Dimissioni protette, dei Progetti di vita e per le Persone senza dimora. In quest’ultimo caso, progetti e finanziamenti consentiranno la messa a sistema del modello di intervento già sperimentato a Reggio Emilia con il progetto Reggiane-Off, attraverso il potenziamento dell’accoglienza e della presa in carico delle persone in maniera integrata, cioè sotto ogni aspetto – formativo, lavorativo, di inclusione sociale e di accompagnamento psicologico – con la partecipazione e la cura dei diversi attori della comunità che operano sul territorio.
L’obiettivo è che queste risorse aiutino a rafforzare l’indirizzo di riforma, di innovazione e rilancio delle Politiche sociali, quali azioni di Welfare di comunità e di prossimità.
LE OPERE IN DETTAGLIO
Housing First/La casa prima di tutto – Il primo intervento approvato consiste nella riqualificazione di una palazzina di via Dalmazia, già destinata ad azioni di protezione delle fragilità e accoglienza, per realizzarne una riconversione in mini alloggi con spazi e servizi comuni. L’immobile ha una settantina d’anni e verrà riqualificato con un investimento di 500.000 euro, intervenendo sulla funzionalità degli ingressi, sulla videosorveglianza, gli ambienti interni compresi gli arredi, l’impermeabilizzazione di parti murarie e l’installazione di un impianto fotovoltaico.
Potrà ospitare temporaneamente fino a 20 persone senza dimora o in emergenza abitativa secondo l’approccio Housing First (innanzitutto la casa) promosso dal Pnrr. Questo approccio ha lo scopo di aiutare le persone senza dimora ad accedere facilmente all’alloggio temporaneo, in appartamenti o in case di accoglienza, e offrire loro servizi completi sia con il fine di promuoverne l’autonomia, sia per favorire una piena integrazione sociale.
Centro servizi per il contrasto alla povertà – Il progetto prevede la realizzazione di un polo multi-disciplinare e multi-servizi, per la presa in carico integrata e l’offerta di un percorso partecipato di accompagnamento funzionale allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo della persona e delle famiglie che si trovino o rischino di trovarsi in condizioni di grave deprivazione.
La sede individuata per il nuovo Centro servizi, finanziato dal Pnrr con oltre 900.000 euro, è in via Kennedy nello stesso immobile della nuova Casa della Comunità ovest.
Il Centro servizi è prima di tutto un punto di accesso, contatto, presa in carico di persone in condizioni di fragilità sociale, sanitaria ed economica, a cui segue la predisposizione, il più possibile personalizzata, di aiuti avvalendosi sia di personale specializzato, sia di risorse del territorio, alla scala del quartiere e nella dimensione della prossimità. Il Centro servizi funzionerà grazie anche a forme di sinergia fra pubblico e privato sociale e fra sociale e sanitario.
La destinazione degli spazi spiega le funzioni che il Centro servizi ospiterà:
punto di accettazione e di primo colloquio
ampia e accogliente terrazza di accesso
uffici legali di consulenza
punto di recapito postale e anagrafe
sportello psicologico
farmacia interna
punto sanitario
servizi di sanificazione personale
zona ristoro
lavanderia
ufficio Unità di strada
aule per la formazione
laboratori socio-occupazionali
sale per colloqui
biblioteca.