HomeAttualitàBasta con ‘sto mortorio. Eccovi RianimaRe. Gli Stati Generali del centro faranno l’ultimo disperato tentativo

Basta con ‘sto mortorio. Eccovi RianimaRe. Gli Stati Generali del centro faranno l’ultimo disperato tentativo

E’ stato avviato dal Comune un nuovo Percorso di valorizzazione urbana, socio-economica e di marketing del centro storico di Reggio Emilia, con un piano di lavoro basato su quattro passaggi principali: un’indagine conoscitiva e interpretativa scientifica della realtà, la condivisione con i portatori d’interesse e la raccolta di loro proposte, la definizione di obiettivi e risposte amministrative, la restituzione alla città in un’iniziativa sul modello degli Stati Generali.

La finalità complessiva è rendere più spiccata e qualificata l’offerta commerciale e artigianale del centro storico, affinché continui ad essere e sia ancor più luogo della vita e delle relazioni, economiche e non solo, della città. Dove c’è commercio, ci sono relazioni e c’è vita. Questo è e dovrà continuare a essere, negli indirizzi di governo dell’Amministrazione comunale, il centro storico di Reggio Emilia: un soggetto, un luogo con una ‘personalità’, come e anche più di altri centri storici italiani.

La lente d’ingrandimento per le analisi e le occasioni per trarre conclusioni operative la offre la stessa Amministrazione comunale, che si avvale – in un percorso di studio e dibattito partecipato avviato quest’inverno e che si concluderà il prossimo autunno – della consulenza tecnico-scientifica e metodologica del Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano (Polimi), Laboratorio Urb&Com – Urbanistica e Commercio, che nei mesi scorsi ha realizzato uno studio scientifico sul centro storico della città finalizzato al rilancio delle Attività economiche urbane.

DA DOVE SI È PARTITI – Le azioni prioritarie in questa fase iniziale del percorso, propedeutiche alla definizione di indirizzi per il rilancio delle attività economiche urbane, hanno visto infatti la realizzazione di una prima mappatura degli spazi commerciali del centro storico e di una porzione della cintura est della città. Tale lavoro è stato fondamentale per una restituzione interpretativa del contesto di offerta e una lettura delle “mappe” con le peculiarità commerciali.

Questo studio, per il rilancio delle attività economiche urbane del centro storico di Reggio Emilia, è la base di partenza per approfondire la realtà del centro storico, portando già ora all’attenzione degli stakeholder e della Amministrazione la smentita di alcuni luoghi comuni ricorrenti nel dibattito locale.

E’ dimostrato ad esempio che nel centro storico di Reggio Emilia:

dove sono presenti Aree pedonali le attività commerciali si sono sviluppate e permangono (non il contrario);

il centro storico di Reggio Emilia ha una vocazione maggiormente orientata al commercio al dettaglio, questo implica originalità e pluralità dell’offerta;

la presenza di alcuni magneti commerciali, anche monomarca e di media distribuzione, funge comunque da attrattore, a beneficio di tutte la rete commerciale;

vi sono nel centro storico di Reggio Emilia piccoli distretti, con funzione prevalente, che suggeriscono l’impostazione, per il futuro, di politiche e progetti calibrati sulle diverse zone;

i negozi di “prodotti di altre culture” sono concentrati nei quartieri di Ospizio, Stazione (inseriti nell’area di indagine) e in zona via Roma, in coerenza con la dimensione demografica.

DOVE SIAMO – Il lavoro di rilevamento e analisi dei ricercatori del Polimi ha riguardato appunto il centro storico così come individuato dallo strumento urbanistico, oltre a un ambito esterno relativo alla cintura est limitrofo alla stazione ferrovia.

Sono stati complessivamente rilevati 1.550 spazi al piano terra per complessive 3.215 vetrine. I dati raccolti sono stati confrontati con lo strato informativo delle autorizzazioni del commercio al dettaglio.

Sono stati individuati 28 sistemi commerciali con vocazione specifica nel centro storico.

DOVE SI ARRIVA – I lavori sono in corso, partendo da una domanda chiave, che è connessa saldamente alle trasformazioni socio-economiche in atto:

quale futuro per commercio e attività produttive tradizionali nell’epoca dell’affermazione globale dell’e-commerce e a seguito dell’impatto con la pandemia che ha determinato un cambiamento degli stili di vita?

E’ noto, ad esempio, che bar e ristoranti sono frequentati, costituendo presidi importanti di socialità, ma si acquistano merci e servizi con modalità digitali in maniera significativa.

La domanda è d’obbligo dunque e l’Amministrazione comunale l’ha posta non solo a se stessa ma alla città, con l’obiettivo di giungere – nel quadro del Progetto di valorizzazione commerciale urbana e di marketing del centro storico, che ha ottenuto il cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna – a dare risposte che dovranno incidere concretamente sulla governance e sulla vita del centro storico, ad esempio attraverso:

l’aggiornamento dei Regolamenti comunali in materia di commercio

la mobilità

le diverse vocazioni degli spazi pubblici urbani

l’attrattività

la pianificazione e realizzazione di eventi di carattere sociale e promozionale.

Si tratta in definitiva di riposizionare e consolidare strategicamente il centro storico cittadino, con buoni attrezzi per l’oggi e il domani, in modo innovativo, sperimentale e inedito, non solo per Reggio Emilia.

Questo percorso progettuale infatti vuole altresì contribuire al dibattito sulla modifica in corso della legge regionale 41 del 1997, che definisce i centri storici “centri commerciali naturali”, figlia evidentemente di quell’epoca non certamente attuale, da cui discendono regolamentazioni, usi e abitudini non più adatti a far fronte alla contemporaneità delle dinamiche e delle necessità che le Amministrazioni e gli stakeholder affrontano oggi.

Servirà perciò cambiare sguardo, non considerare più l’ambito del commercio come ‘mono-disciplinare’, ma come elemento inserito in un contesto complesso, ampio, sociale, urbano, con variabili diverse.

METODO DI LAVORO E SOGGETTI COINVOLTI – Il metodo di lavoro sul centro storico segue questo percorso:

analisi di contesto. Prima di formulare ipotesi e concordare o stimolare politiche attive con portatori di interessi, si è ritenuto fondamentale e necessario rilevare la fotografia dello stato dell’arte del centro storico con riferimento agli insediamenti commerciali. Ci si è chiesti ad esempio quali principali tipologie, quali sono gli investimenti privati, le insegne, gli insediamenti prevalenti e le caratteristiche delle dismissioni delle vetrine. Punti di luce e di ombra che permettano una conoscenza competente degli elementi di forza e delle criticità;

ruolo del Politecnico di Milano come partner scientifico: il Dipartimento di Architettura e Studi urbani – Urb&Com è stato individuato come soggetto competente in questi temi avendo già collaborato con altre città

presentazione dell’analisi e coinvolgimento di stakeholder: l’analisi interpretativa dei rilevamenti nel centro storico è stata effettuata fra novembre e dicembre 2022 ed elaborata nei primi mesi di quest’anno. Sono stati programmati gli incontri con gli stakeholder che avvengono con la partecipazione dell’assessore a Commercio, Attività produttive e Valorizzazione del centro storico Mariafrancesca Sidoli; del professor Luca Tamini, docente di Urbanistica al Polimi e responsabile scientifico del Laboratorio Urb&Com; dalla dirigente del Servizio Attività Produttive del Comune di Reggio Emilia Lorena Belli.

Da marzo 2023 è iniziato il primo ciclo di incontri per la condivisione dell’analisi e la proposizione di contributi.

Ad oggi sono stati coinvolti:

Associazioni di categoria commerciali

Associazione dei proprietari immobiliari

Associazione Unindustria

Ordini professionali

Istituzioni culturali

Referenti della grande distribuzione (presenti in centro storico)

Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

Seguiranno altri incontri ad esempio con le Organizzazioni sindacali e altre rappresentanze della società civile e politica.

Nell’ambito degli incontri, si sono condivisi la modalità di lavoro, gli obiettivi prefissati, l’importanza della condivisione con soggetti portatori di interesse, la proposta di concertare politiche attive mirate che andranno a formare una prima ‘cassetta degli attrezzi’ e nuove alleanze di governance.

Per questo motivo si è promossa la raccolta di contributi, suggestioni e proposte sulla base dell’analisi del Polimi e per il raggiungimento degli obiettivi condivisi.

Entro l’estate si svolgerà la restituzione del lavoro alla città in un incontro sul modello degli Stati generali.

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